Thibaut Pinot vince Il Lombardia 2018 dopo aver battuto il campione in carica Nibali

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Thibaut Pinot vince Il Lombardia 2018 dopo aver battuto il campione in carica Nibali
Thibaut Pinot vince Il Lombardia 2018 dopo aver battuto il campione in carica Nibali

Video: Thibaut Pinot vince Il Lombardia 2018 dopo aver battuto il campione in carica Nibali

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Anonim

Il pilota Groupama-FdJ fa una mossa decisiva a 20 km da casa, ma alla fine del rally di Nibali l'italiano si assicura il secondo posto duramente guadagnato

Il francese Thibaut Pinot (Groupama-FdJ) ha conquistato l'ultimo Monumento dell'anno e la più grande vittoria della sua carriera vincendo Il Lombardia 2018 con una prestazione impareggiabile sulle strade della Lombardia sabato.

Pinot ha fatto la sua mossa sulla salita più dura della giornata, il Muro di Sormano, andando a posto in un gruppo selezionato ma cercando sempre il vincitore più probabile.

Il campione in carica Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) è arrivato secondo, a 32 secondi dal vincitore, non avendo avuto risposta al ritmo aggressivo di Pinot sulla penultima salita del Civiglio negli ultimi 20 km.

Dylan Teuns della BMC è arrivato terzo, dirigendosi in un gruppo selezionato di contendenti 11 secondi dopo nonostante il gruppo avesse brevemente catturato Nibali mentre superavano la piccola salita finale a poco meno di 3 km dal traguardo.

La 241 km 'Race of the Falling Leaves' è stato l'ultimo serio impegno della stagione per la maggior parte dei migliori contendenti e la prima occasione di alto profilo per Alejandro Valverde (Movistar) per sfoggiare il suo neo conquistato campione del mondo maglia.

Il Lombardia è l'unico Momument della stagione che si adatta davvero ai tuttofare in stile GC, il che significa che Valverde sarebbe guardato da vicino e non solo per ammirare le sue strisce arcobaleno.

Così anche Nibali, già vincitore di tutti e tre i Grandi Giri e Il Lombardia lo scorso anno (il suo secondo trionfo in questa gara). Dopo aver progressivamente ripreso la forma negli ultimi due mesi dopo una stagione deragliata da un infortunio, il pilota con il numero 1 in pettorale stava guardando la vittoria nel Monumento finale della stagione.

Chiuderebbe perfettamente una stagione che sembrava così promettente quando Nibali vinse Milano-Sanremo non lontano da qui in primavera.

Una pausa di otto corridori è rimasta libera per gran parte della prima metà della gara, ma l'azione è iniziata sul serio sul Muro di Sormano, un tortuoso tratto di 2 km con una media di quasi il 16% e un picco del 25%.

Primoz Roglic (LottoNL-Jumbo) ha fatto una forte mossa iniziale, poi Nibali ha attaccato, portando con sé Pinot mentre attraversava lo sloveno. Il trio ha continuato gli attacchi, ma una volta sopra le righe si sono uniti per formare un formidabile trio in testa alla gara.

Dietro di loro, Egan Bernal del Team Sky ha fatto una mossa e uno sforzo impressionante sulla discesa del Sormano lo ha visto ridurre il gap portando il gruppo a quattro, con una dozzina di inseguitori circa 40 secondi indietro, spinti insieme a Dani Martinez di EF-Drapac e includendo anche artisti del calibro di Valverde, Rigoberto Uran (EF-Drapac), Dan Martin (UAE Team Emirates) e i compagni di squadra di Nibali Dominico Pozzovivo e Ion Izagirre.

L'ultima grande salita della giornata è stata il Civiglio, lungo 4,2 km al 9,7%, con un massimo del 14% vicino alla vetta. In vetta ci sarebbero solo 14,6 km al traguardo, gran parte dei quali in discesa. Una mossa al momento giusto qui e la gara sarebbe vinta.

Con ben oltre 200 km già alle gambe ed essendo andato così presto sul Sormano, Roglic è stato il primo a fare una mossa anche sul Civiglio, ma questa volta nella direzione sbagliata, mostrando chiaramente i suoi precedenti sforzi.

Poi anche Bernal è stato spazzato via dalle spalle, pagando pesantemente anche per aver spinto così tanto per collegare il gruppo in primo luogo pochi minuti prima.

Questo ha lasciato Pinot e Nibali davanti, i due che erano sempre sembrati i più forti. Ma nel punto più ripido della salita, proprio mentre la testa di Nibali si chinava leggermente mentre la pendenza si abbassava, Pinot lanciò un enorme attacco e aprì istantaneamente un varco.

In vetta aveva 20 secondi di vantaggio e sembrava invincibile. Forte discensore, Pinot ha continuato ad aprire il divario, aggiungendo uno o due secondi cruciali a quasi ogni chilometro che passava.

Bernal e Roglic erano stati beccati dagli inseguitori, che ormai non contavano più Valverde tra loro, il volubile spagnolo forse finalmente stanco dopo un altro anno intenso e di grande successo.

La nuova salita del Monte Olimpino di 1,7 km è stato l'unico vero ostacolo rimasto, con una media del 5% ma in alcune parti colpendo il 9%: una prova modesta ma che sicuramente farà male alle gambe a fine giornata.

Pinot, però, aveva nel mirino la vittoria e ha preso bene la scalata. Nibali, però, sembrava esausto e con Martin in particolare che guidava in modo aggressivo con il secondo posto ora chiaramente in palio, il bivio è stato effettuato proprio in cima alla salita e con soli 2,9 km rimanenti.

Ma poi il piccolo gruppo si è allentato, avendo bisogno di un respiro per prepararsi allo sprint finale per il secondo posto, con Pinot ora chiaramente fuori dalla loro portata. Nibali attaccò di nuovo, cogliendo tutti di sorpresa e mostrando la sua abilità da corsa.

Nel giro di un paio di centinaia di metri era di nuovo ben libero con un attacco a tempo perfetto che sarebbe stata facilmente la mossa della giornata se Pinot non avesse già guadagnato quel titolo con la sua mossa vincente sul Civiglio.

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