Cardoso ha sospeso per quattro anni l'EPO, 17 mesi dopo il test positivo

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Cardoso ha sospeso per quattro anni l'EPO, 17 mesi dopo il test positivo
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Video: Concorsi pubblici: ricorso collettivo e sospensione cautelare - giurisprudenza (4/11/2021) 2024, Aprile
Anonim

L'ex corsa Trek-Segafredo è stata finalmente squalificata essendo inizialmente risultata positiva prima del Tour de France 2017

L'ex corridore Trek-Segafredo André Cardoso ha ricevuto una sospensione di quattro anni per EPO, 17 mesi dopo il rilascio del test positivo iniziale prima del Tour de France 2017.

Una breve dichiarazione dell'UCI ha confermato che il tribunale antidoping dell'UCI aveva preso una decisione in merito a Cardoso e che il 34enne sarebbe stato squalificato per quattro anni.

'Il Tribunale antidoping ha ritenuto il pilota colpevole di una violazione delle regole antidoping (uso di eritropoietina) e ha imposto al pilota un periodo di squalifica di 4 anni', si legge nella dichiarazione.

Il 18 giugno 2017 l'domestico della montagna portoghese ha inizialmente restituito un risultato analitico avverso (AAP) per l'EPO in un test fuori competizione. Il corridore è stato immediatamente sospeso dall'UCI e dal suo team Trek-Segafredo, che ha visto perde la selezione per il Tour 2017.

A quel tempo, Cardoso negò di usare l'EPO e chiese di testare il suo campione "B", che poi non riuscì a corrispondere al risultato positivo del campione "A".

Di solito, questo annullerebbe automaticamente il test iniziale e porterebbe all'abbandono del caso, ma in questo caso il Laboratoire Suisse d'Analyse du Dopage (il laboratorio svizzero responsabile dei risultati di Cardoso) ha elencato la "B" negativa campione come 'risultato atipico'.

Ciò ha conferito all'UCI il potere di sanzionare direttamente Cardoso, con l'Agenzia mondiale antidoping che consente agli organi di governo di concedere sanzioni nei casi in cui i test antidoping non si allineano.

Quasi un anno e mezzo dopo, il risultato di questo processo è un divieto che è quasi certo che metterà fine alla carriera del pilota portoghese di 34 anni.

Il costo e la complessità del caso hanno visto l'UCI affrontare crescenti critiche, in particolare sui social media.

I critici hanno anche messo in dubbio l'apparente mancanza di urgenza rispetto al caso del salbutamolo di Chris Froome, che è stato risolto quattro mesi fa nonostante l'AAF di Froome fosse stato restituito due mesi dopo quello di Cardoso.

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