Senza doping non avrei un contratto': Stefan Denifl è a processo

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Anonim

Ciclista austriaco che cerca di sostenere che le squadre sapevano delle sue pratiche antidoping

Il ciclista bannato Stefan Denifl ha ammesso di doping per un periodo di cinque anni, sostenendo che non gli sarebbe stato dato un contratto pulito. L'austriaco, che nel 2019 è stato squalificato per quattro anni dall'UCI per doping del sangue, è attualmente accusato di frode sportiva commerciale a Innsbruck, in Austria.

Sotto giuramento, il 32enne ha confermato di aver lavorato con il medico tedesco Mark Schmidt, la figura al centro del giro di doping dell'Operazione Aderlass, dal 2014 al 2018.

Finora, sei ciclisti su strada sono stati coinvolti sul ring e tutti sono stati squalificati dall'UCI. Oltre a Denifl, gli altri corridori sono George Preidler, Kristijan Durasek, Alessandro Petacchi, Borut Bozic e Kristijan Koren.

Denifl è il primo ciclista coinvolto nello scandalo dell'Operazione Alderlass a sostenere un processo penale per la sua relazione quinquennale con Schmidt.

Durante quel periodo, Denifl ha corso per IAM Cycling e Aqua Blue Sport, vincendo il Giro d'Austria e la 17a tappa della Vuelta a Espana per quest'ultimo, risultati di cui da allora è stato privato.

Denifl ha detto alla corte di aver iniziato a doping per tornare al suo livello precedente a seguito di un infortunio al ginocchio.

'Non avrei ottenuto un contratto senza doping', ha detto Denifl alla corte. "Non sono un criminale", ha aggiunto, affermando che le squadre sapevano che i piloti erano dopanti.

I pubblici ministeri affermano che lo stipendio e i bonus guadagnati da Denifl durante questo periodo si traducono in circa € 580.000 di danni e, se dimostrato colpevole di frode sportiva, l'ex pilota potrebbe rischiare una pena detentiva fino a 10 anni.

È importante sottolineare che Denifl sta tentando di dimostrare che le sue squadre erano a conoscenza delle sue pratiche antidoping e quindi non le stava truffando con le sue azioni.

Ieri, il processo è stato aggiornato dopo che l'avvocato difensore di Denifl ha chiamato i rappresentanti delle squadre che lo hanno assunto come testimoni, cosa che secondo la corte potrebbe richiedere del tempo.

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