Galleria: la brutalità del Tour de France in bella vista

Sommario:

Galleria: la brutalità del Tour de France in bella vista
Galleria: la brutalità del Tour de France in bella vista

Video: Galleria: la brutalità del Tour de France in bella vista

Video: Galleria: la brutalità del Tour de France in bella vista
Video: Tour de France 1998, Pantani scatta sul Galibier e vince la tappa Grenoble-Les Deux Alpes 2024, Maggio
Anonim

Sette corridori finiscono oltre il tempo limite nella fase 9 mentre Pogacar estende il vantaggio al primo arrivo in vetta

La nona tappa del Tour de France era tutta incentrata sulla sopravvivenza. 144,9 km viziosi chilometri attraverso le Alpi francesi bagnate dalla pioggia e gelate, con a malapena un pezzo di strada pianeggiante e un arrivo in vetta di 20,8 km al Montee de Tignes.

Per coloro che hanno contestato la Classifica Generale, si trattava di sopravvivere agli ass alti del leader della corsa Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Chiaramente il pilota più forte rimasto in gara, sembra che lo sloveno possa dedicare tempo ai suoi rivali a piacimento.

Ieri ha impiegato altri 30 secondi per estendere il suo vantaggio a oltre cinque minuti da artisti del calibro di Rigoberto Uran (EF Education-Nippo), Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) e il resto. In effetti, il rivale più diretto di Pogacar è ora il vincitore di tappa Ben O'Connor (AG2R-Citroen), che ha scalato 12 posizioni in classifica generale in virtù di una prestazione impressionante.

Entrando nel primo giorno di riposo, sembra che questo Tour sia quasi finito per Pogacar salvo infortunio o incidente.

Per il resto, si trattava di sopravvivere alla gara.

Per gran parte della giornata non era sicuro se il gruppetto sarebbe riuscito a tagliare il tempo, tale era la brutalità del palco. Ad un certo punto c'erano non meno di 40 corridori fuori limite, inclusi stimati alpinisti come Julian Alaphilippe e Miguel Angel Lopez.

Per fortuna ce l'hanno fatta, ma lo stesso non si può dire per sette anime sfortunate che hanno visto la fine del loro Tour sulla strada per Tignes dopo aver perso il tempo ridotto.

E dedica un pensiero al povero Nic Dlamini. L'uomo di Qhubeka-Assos stava facendo la storia come il primo sudafricano di colore a correre il Tour, ma si ritrova a tornare a casa alla vigilia del primo giorno di riposo.

Dlamini è caduto su una discesa bagnata mentre guidava verso il traguardo nel gruppetto lasciandolo per ultimo sulla strada e senza possibilità di tagliare il tempo. Eppure, invece di scivolare nel carro delle scope, il 25enne ha onorato la gara lottando per il traguardo da solo finendo 1 ora e 24 minuti sotto O'Connor.

Di seguito, le migliori immagini di Chris Auld:

Consigliato: